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Constantino Luis Marino “Sulle tracce dei grandi viaggiatori”

  • Marzo 15, 2023
  • Olga Chieffi
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Continuano gli incontri per animare la mostra “Viaggiatore d’altri mondi” allestita negli spazi della Galleria Camera Chiara  nel centro storico di Salerno. Giovedì 16 e venerdì 17 marzo matinée con gli allievi del Liceo Artistico Sabatini-Menna mentre nella serata di venerdì, Cristina Tafuri e l’artista s’incammineranno “Sulle tracce dei grandi viaggiatori”

Continuano gli incontri negli spazi della Galleria Camera Chiara di Armando Cerzosimo, dove è allestita, fruibile sino al 21 marzo, la mostra fotografica di Constantino Luis Marino quattordici immagini che schizzano il suo essere “Viaggiatore d’altri mondi”, una esposizione che vanta il patrocinio morale del comune di Salerno e  del C.N.A  Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa. 

Dopo lo start degli incontri nella Galleria Camera Chiara di Armando Cerzosimo, con gli allievi dell’indirizzo Servizi culturali e dello Spettacolo del Convitto Nazionale “T.Tasso” di Salerno con il docente Felice Soriente e l’intervento del Presidente di Legambiente Campania, Michele Buonomo, toccherà agli studenti del Liceo Artistico Sabatini-Menna, con i loro docenti, Nadia Tavassi, Carmen Orsi, Emilio Manganiello e Cristina Tafuri, incontrare Constantino Luis Marino. La direttrice scolastica Renata Florimonte non ha inteso far mancare la visione critica di una mostra non solo dal punto strettamente artistico, ma strettamente tecnico, in cui il discorso spazierà dagli strumenti, alla fotogrammetria e di come certe tecniche di ripresa  dei pittori  possano sembrare  diverse ma che, con il passare dei secoli, non tanto sia  cambiato in modo relativo all’ approccio per l’ esecuzione di un  quadro. L’utilizzo  di  strumenti teorizzato dall’ Alberti ha condizionato la pittura fino ai nostri giorni passando  da Leonardo a Durer a  Canaletto che si sono avvalsi di strumenti meccanici nel  realizzare i  dipinti. Oggi il potenziamento  esponenziale  di strumenti fotografici e topografici  permette di dipingere  quadri con un livello di definizione impensabile  fino ad alcuni decenni orsono. I vedutisti  si servirono della camera oscura come   il Canaletto, la cui grandezza però non è dovuta a questa tecnica; l’uso di questi espedienti non poteva infatti sopperire alla carenza di genio, come diceva  il grande  Leonardo: «Ce n’è alcuni che per vetri ed altre carte, o veli trasparenti riguardano le cose fatte dalla natura et quivi nelle superfitie delle trasparentie  e le profilano …. ma questa tale invenzione è da essere vituperata in quelli che non sanno per sé ritrarre né discorrere con l’ingegno loro …. e questi sono poveri e meschini d’ogni loro inventione o componimento di storie, la qual cosa  è il fine di tale scientia». L’utilizzazione  della naturale  evoluzione  della fotografia, dell’ottica, della chimica e l’ingresso dell’informatica ha dato in mano  ai disegnatori strumenti e mezzi da una parte,  ma ha creato anche il senso di  frustrazione  per l’immediato risultato o il terribile fallimento, in quanto le capacità della manualità sono rimaste invariate così anche  le specifiche  conoscenze dei colori, della prospettiva e di tecniche   che sembrano nuove  ma hanno lontanissime radici. Le  super camere con file  di  gigabyte forniscono miliardi d’informazioni  che con dati topografici  georeferenziati permettono una visione in microscopia della realtà e la possibilità  di disegnare  particolari piccolissimi  quasi invisibili all’occhio umano potendo creare una dimensione numerica   della scena ripresa. L’ unica  cosa rimasta invariata nei secoli è la capacità del disegnatore che  resta rigidamente  artigianale  e totalmente manuale. Così anche la conoscenza dei colori, delle sfumature delle ombreggiature, della prospettiva rimangono abilità esclusiva  dell’ artista, della sua sensibilità e capacità qualsiasi mezzo venga usato per disegnare. Dalla matita, al carboncino ,all’acquerello ,all’incisione, alla tavoletta grafica, alle macchine  a controllo numerico si può spaziare  dalla pittura alla  scultura con  realizzazioni di ogni tipo di fantasia. Quindi ogni copia  anche dello stesso soggetto rimane  unica e differente. Le nuove tecniche e nuove  conoscenze teoriche potenziano, come  sosteneva il sommo   Leonardo, non sminuiscono il  valore  delle opere aprendo strade nuove  dai risultati  imprevedibili. Il fotografo invece, nulla può correggere o cambiare, e quell’ “istante”, che ci fa pensare a Bergson, e l’invito da parte di Constantino e di Armando Cerzosimo è di non rimandare mai lo scatto, poiché quel momento, quell’istante, non potrà mai più ritornare. Fissare anche l’immagine col cellulare andrà bene, purchè si faccia “fotografia”, consapevolmente, con un preciso pensiero, un’idea, una ragione estetica. Dopo l’incontro con la giornalista Erminia Pellecchia sul “Quaderno di Viaggio”, nel segno di arte come viaggio, vita come moto, segno come slancio: certamente l’aspetto preferibile, da preservare, di noi uomini, venerdì 17 marzo, alle ore 19, Constantino Luis Marino, s’incamminerà con il critico d’arte Cristina Tafuri “Sulle tracce dei grandi viaggiatori”.

C’è chi si entusiasma, come Paul Klee, per le sere tunisine di “una bellezza indescrivibile” e chi, come Henri Matisse, ricordando il mare polinesiano, sospira per i “grigi verde giada” delle lagune, per le “eleganti palme” e le “bande di pesci blu, gialli, zebrati di nero”. Nostalgia, desiderio, stupore, felicità; quanti sentimenti hanno ispirato e ancora ispirano quei paesi lontani che tanta letteratura, da Salgari a Chatwin ci hanno avvicinato. Anche gli artisti hanno riportato i ricordi, le esperienze e le emozioni dei loro viaggi. Come l’esploratore, da quelli letterari come Ulisse a quelli reali come Marco Polo, James Cook, Jacques Cousteau, anche l’artista partecipa alla mitologia del grande viaggiatore. In questo incontro, verranno così evocate le atmosfere del grande viaggio, attraverso gli occhi degli artisti europei, interessati ora agli splendidi panorami, dai deserti alle barriere coralline, ora alle popolazioni locali e ai loro costumi, ora alla magia dell’architettura orientale, come Constantino Luis Marino.

  

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