Continuano gli incontri per animare la mostra “Viaggiatore d’altri mondi” allestita negli spazi della Galleria Camera Chiara nel centro storico di Salerno. Giovedì 16 e venerdì 17 marzo matinée con gli allievi del Liceo Artistico Sabatini-Menna mentre nella serata di venerdì, Cristina Tafuri e l’artista s’incammineranno “Sulle tracce dei grandi viaggiatori”
Continuano gli incontri negli spazi della Galleria Camera Chiara di Armando Cerzosimo, dove è allestita, fruibile sino al 21 marzo, la mostra fotografica di Constantino Luis Marino quattordici immagini che schizzano il suo essere “Viaggiatore d’altri mondi”, una esposizione che vanta il patrocinio morale del comune di Salerno e del C.N.A Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa.
Dopo lo start degli incontri nella Galleria Camera Chiara di Armando Cerzosimo, con gli allievi dell’indirizzo Servizi culturali e dello Spettacolo del Convitto Nazionale “T.Tasso” di Salerno con il docente Felice Soriente e l’intervento del Presidente di Legambiente Campania, Michele Buonomo, toccherà agli studenti del Liceo Artistico Sabatini-Menna, con i loro docenti, Nadia Tavassi, Carmen Orsi, Emilio Manganiello e Cristina Tafuri, incontrare Constantino Luis Marino. La direttrice scolastica Renata Florimonte non ha inteso far mancare la visione critica di una mostra non solo dal punto strettamente artistico, ma strettamente tecnico, in cui il discorso spazierà dagli strumenti, alla fotogrammetria e di come certe tecniche di ripresa dei pittori possano sembrare diverse ma che, con il passare dei secoli, non tanto sia cambiato in modo relativo all’ approccio per l’ esecuzione di un quadro. L’utilizzo di strumenti teorizzato dall’ Alberti ha condizionato la pittura fino ai nostri giorni passando da Leonardo a Durer a Canaletto che si sono avvalsi di strumenti meccanici nel realizzare i dipinti. Oggi il potenziamento esponenziale di strumenti fotografici e topografici permette di dipingere quadri con un livello di definizione impensabile fino ad alcuni decenni orsono. I vedutisti si servirono della camera oscura come il Canaletto, la cui grandezza però non è dovuta a questa tecnica; l’uso di questi espedienti non poteva infatti sopperire alla carenza di genio, come diceva il grande Leonardo: «Ce n’è alcuni che per vetri ed altre carte, o veli trasparenti riguardano le cose fatte dalla natura et quivi nelle superfitie delle trasparentie e le profilano …. ma questa tale invenzione è da essere vituperata in quelli che non sanno per sé ritrarre né discorrere con l’ingegno loro …. e questi sono poveri e meschini d’ogni loro inventione o componimento di storie, la qual cosa è il fine di tale scientia». L’utilizzazione della naturale evoluzione della fotografia, dell’ottica, della chimica e l’ingresso dell’informatica ha dato in mano ai disegnatori strumenti e mezzi da una parte, ma ha creato anche il senso di frustrazione per l’immediato risultato o il terribile fallimento, in quanto le capacità della manualità sono rimaste invariate così anche le specifiche conoscenze dei colori, della prospettiva e di tecniche che sembrano nuove ma hanno lontanissime radici. Le super camere con file di gigabyte forniscono miliardi d’informazioni che con dati topografici georeferenziati permettono una visione in microscopia della realtà e la possibilità di disegnare particolari piccolissimi quasi invisibili all’occhio umano potendo creare una dimensione numerica della scena ripresa. L’ unica cosa rimasta invariata nei secoli è la capacità del disegnatore che resta rigidamente artigianale e totalmente manuale. Così anche la conoscenza dei colori, delle sfumature delle ombreggiature, della prospettiva rimangono abilità esclusiva dell’ artista, della sua sensibilità e capacità qualsiasi mezzo venga usato per disegnare. Dalla matita, al carboncino ,all’acquerello ,all’incisione, alla tavoletta grafica, alle macchine a controllo numerico si può spaziare dalla pittura alla scultura con realizzazioni di ogni tipo di fantasia. Quindi ogni copia anche dello stesso soggetto rimane unica e differente. Le nuove tecniche e nuove conoscenze teoriche potenziano, come sosteneva il sommo Leonardo, non sminuiscono il valore delle opere aprendo strade nuove dai risultati imprevedibili. Il fotografo invece, nulla può correggere o cambiare, e quell’ “istante”, che ci fa pensare a Bergson, e l’invito da parte di Constantino e di Armando Cerzosimo è di non rimandare mai lo scatto, poiché quel momento, quell’istante, non potrà mai più ritornare. Fissare anche l’immagine col cellulare andrà bene, purchè si faccia “fotografia”, consapevolmente, con un preciso pensiero, un’idea, una ragione estetica. Dopo l’incontro con la giornalista Erminia Pellecchia sul “Quaderno di Viaggio”, nel segno di arte come viaggio, vita come moto, segno come slancio: certamente l’aspetto preferibile, da preservare, di noi uomini, venerdì 17 marzo, alle ore 19, Constantino Luis Marino, s’incamminerà con il critico d’arte Cristina Tafuri “Sulle tracce dei grandi viaggiatori”.
C’è chi si entusiasma, come Paul Klee, per le sere tunisine di “una bellezza indescrivibile” e chi, come Henri Matisse, ricordando il mare polinesiano, sospira per i “grigi verde giada” delle lagune, per le “eleganti palme” e le “bande di pesci blu, gialli, zebrati di nero”. Nostalgia, desiderio, stupore, felicità; quanti sentimenti hanno ispirato e ancora ispirano quei paesi lontani che tanta letteratura, da Salgari a Chatwin ci hanno avvicinato. Anche gli artisti hanno riportato i ricordi, le esperienze e le emozioni dei loro viaggi. Come l’esploratore, da quelli letterari come Ulisse a quelli reali come Marco Polo, James Cook, Jacques Cousteau, anche l’artista partecipa alla mitologia del grande viaggiatore. In questo incontro, verranno così evocate le atmosfere del grande viaggio, attraverso gli occhi degli artisti europei, interessati ora agli splendidi panorami, dai deserti alle barriere coralline, ora alle popolazioni locali e ai loro costumi, ora alla magia dell’architettura orientale, come Constantino Luis Marino.