GRAFFIANDO di Olga Chieffi GRAFFIANDO di Olga Chieffi
  • Arte
  • Concerti
  • Opera
  • Sinestesie
  • Teatro
  • CONTATTI

Archivio

  • Maggio 2025
  • Aprile 2025
  • Marzo 2025
  • Febbraio 2025
  • Gennaio 2025
  • Dicembre 2024
  • Novembre 2024
  • Ottobre 2024
  • Settembre 2024
  • Agosto 2024
  • Luglio 2024
  • Giugno 2024
  • Maggio 2024
  • Aprile 2024
  • Marzo 2024
  • Febbraio 2024
  • Gennaio 2024
  • Dicembre 2023
  • Novembre 2023
  • Ottobre 2023
  • Settembre 2023
  • Agosto 2023
  • Luglio 2023
  • Giugno 2023
  • Maggio 2023
  • Aprile 2023
  • Marzo 2023
  • Febbraio 2023
  • Gennaio 2023
  • Ottobre 2022
  • Settembre 2022
  • Luglio 2022
  • Maggio 2022
  • Gennaio 2022
  • Febbraio 2021
  • Gennaio 2020
  • Novembre 2019
  • Settembre 2019
  • Agosto 2019
  • Marzo 2019
  • Febbraio 2019
  • Gennaio 2019
  • Novembre 2018
  • Ottobre 2018
  • Settembre 2018
  • Agosto 2018
  • Gennaio 2018
  • Marzo 2017
  • Febbraio 2017
  • Dicembre 2016
  • Dicembre 2015
  • Novembre 2014
  • Luglio 2014
  • Aprile 2014
  • Ottobre 2013
  • Gennaio 2013
  • Novembre 2011
  • Ottobre 2011
  • Luglio 2011
  • Luglio 2009
  • Dicembre 2003

Categorie

  • Arte
  • Concerti
  • Opera
  • Sinestesie
  • Teatro
  • Arte
  • Concerti
  • Opera
  • Sinestesie
  • Teatro
  • CONTATTI
786 Likes
679 Followers
CONTATTI
GRAFFIANDO di Olga Chieffi GRAFFIANDO di Olga Chieffi
GRAFFIANDO di Olga Chieffi GRAFFIANDO di Olga Chieffi
  • Arte
  • Concerti
  • Opera
  • Sinestesie
  • Teatro
  • CONTATTI
  • Concerti

La solidarietà tra le note della Banda dei Carabinieri

  • Maggio 13, 2024
  • Olga Chieffi
Total
0
Shares
0
0
0

Meritoria organizzazione dei club salernitani del Rotary, ospiti del Teatro Verdi, che hanno sposato il loro service a quello della Benemerita nel segno più democratico che esista, la musica. Eccellente esecuzione dell’ouverture Coriolano di Ludwig Van Beethoven, nella rilettura del Maestro Massimo Martinelli

di OLGA CHIEFFI

E’ tornata ad esibirsi sul palcoscenico del Teatro Verdi di Salerno la Banda Nazionale dei Carabinieri, diretta dal Colonnello Massimo Martinelli, ospite dei Club salernitani del Rotary, nell’annuale concerto di solidarietà. Sono noti i versi dedicati alla benemerita “l’Arma della fedeltà immobile e dell’abnegazione silenziosa …  “così come la definì D’Annunzio, tra cui “…Schiavi sol del dover, usi obbedir tacendo/E tacendo morir, terror de’ rei,” che hanno incrociato perfettamente i motti del Rotary “Servire al di sopra di ogni interesse personale” e “Chi serve gli altri ottiene i migliori profitti”, nell’ormai abituale concerto il cui ricavato ricavato sarà destinato alla realizzazione di quattro progetti di solidarietà: “Polio Plus” per la sconfitta della Polio nel mondo annunciato da Giancarlo Calise, il “Kandìa, del Rotaract per la realizzazione di un impianto fotovoltaico in un villaggio del Burkina Faso,“Cuori Ribelli”, dell’Associazione Nazionale “Una voce per Padre Pio” per bambini africani con cardiopatie congenite e “Lotta alla povertà” per aiutare la Mensa dei Poveri. Tutti i presidenti organizzatori in palcoscenico, coordinati da Antonino Sessa, del “Rotary Club Salerno Nord dei Due Principati”, il quale ha ricevuto la Paul Harris, il più ambito riconoscimento del Rotary  dal Governatore Ugo Oliviero, Umberto Maria Cioffi Camillo De Felice, Vincenzo Capuano, Sabatino Cuozzo Ugo Sorrentino e Maria Luisa De Leo. Alla ribalta anche il Governatore Incoming Antonio Brando, annunciando il motto del prossimo anno sociale del Rotary International, “La Magia del Rotary”, usando una splendida immagine: “La musica, con solo sette note, è capace di essere uno strumento di gioia, di benessere e di grande amicizia: il Rotary attraverso le sette aree d’intervento è capace di suonare un’armonia di pace e di collaborazione e cooperazione con tutto il mondo”. Diversi gli interventi delle istituzioni, a cominciare da Paky Memoli nel ruolo di vicesindaco, Francesco Morra per la Provincia, Andrea Prete per la Camera di Commercio, il direttore della Banca Monte Pruno, Michele Albanese e, ancora, l’Arcidiocesi di Salerno, con il nuovo Vescovo Ausiliare don Alfonso Raimo, il Prefetto di Salerno Francesco Esposito. Ma al di là dei saluti, degli scambi di doni tra numerosissime gaffes, anche reiterate, in una serata presentata dalla statuaria Vira Carbone, la formazione, l’unica che schiera tutti gli strumenti richiesti in partitura, anche se poco usati nelle nuove trascrizioni, è salita in palcoscenico marciando, ovvero nella sua più popolare e vera funzione, sulle note, della Marcia n. 1 in fa maggiore WoO 18, nota come Yorckscher Marsch, composta da Ludwig van Beethoven nel 1809 für die böhmische Landwehr, la milizia boema, i Prussiani, prima di inaugurare un programma, che ha salutato sul podio, come di prammatica, il vicemaestro Massimiliano Ciafrei, per dirigere l’antica “Marcia d’Ordinanza dei Carabinieri Reali”  di  Luigi Cajoli. Passaggio di bacchetta con Massimo Martinelli per l’esecuzione dell’ Ouverture Coriolano, in Do minore op. 62, composta da Ludwig Van Beethoven, una pagina con cui la banda ha stregato il pubblico in sala. Il maestro, dopo il fortissimo d’apertura, è riuscito ad “ascoltare” i silenzi, utilizzati in chiave espressiva, cesellando ogni nota, in particolare del secondo tema, e “cavando” frasi in pianissimo, in cui i fiati si sono trasformati in archi. Ancora una marcia, Fame and Glory op.21 composta dall’ inglese Albert Edward Matt, nel 1924, dedicata ai caduti della Prima Guerra Mondiale. Ed ecco l’Intermezzo della Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni, che fu maestro  proprio Luigi Cirenei, autore della splendida marcia d’ordinanza con il suo coinvolgente trio “La Fedelissima”. Un intermezzo un po’ troppo “ragionato”, quello fuoriuscito dalla bacchetta del maestro, siamo qui “oreniani”, che avrebbe dovuto e potuto maggiormente  tenere alta la tensione, per poi abbandonarsi a quell’oasi di lirismo, che ha da essere mai compiaciuto, ma ben sottolineato, poiché la banda può certamente permetterselo. Ha giocato in casa Ilaria Sicignano, gemma del magistero salernitano di canto, che torna da solista, con l’aria di Lauretta del Gianni Schicchi, “O mio babbino caro”, non certo adatta ad una voce verdiana, potente e dai riflessi ambrati, come la sua, che si pone sulle tracce del colore di Anna Pirozzi, della quale le auguriamo di diventarne erede. Massimo Martinelli, ha poi eseguito una sua composizione,“Una sera di settembre”, dedicata al Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e ispirato dal libro della figlia Rita “Il mio valzer con papà”. Una pagina, in cui s’intuiscono echi rotiani, l’elemento siciliano simboleggiato dagli strumenti popolari, il marranzano, il friscaletto e i tamburelli con Flavio di Giacomo e Ferdinando Vitelli,  il valzerino, lucido, provocatorio e affettuoso, la spaccatura di certi passaggi con le circostanze della vicenda, gli echi della marcia reale dell’arma, la fuga e gli scoppi tra percussioni e ottoni, sino al silenzio finale. Ritorna Ilaria Sicignano sul palco per il solo di “C’era una volta il West”, il tema di Bill, momento centrale del “Moment for Ennio Morricone”, ricercatezze preziose e, naturalmente, con il godimento puro di ascoltare temi che conosciamo benissimo come “Il buono il brutto e il cattivo”, che si rivela come un duello con quel breve spunto di note che all’origine fu ispirato dal verso del coyote, il “triello”, “Giù la testa”, con Ennio che ben interpretato dalla formazione, ritrova il suo particolare “esprit de vie” afflato di un artista, di un poeta che ha trovato un metalinguaggio che travalica ogni confine e limite sentimentale, linguistico, culturale riuscendo ad aprire a tutti squarci di cielo. Ancora musica applicata con Nicola Piovani con il medley de’ “La vita è (sempre!) bella”, che ha salutato sul palco il dialogo tra la fisarmonica di Enzo Santelli e l’oboe di Francesco Loppi, due strumenti paradossalmente ad ancia, libera la prima e doppia il secondo, ai quali è assegnato  il suono del ricordo e della nostalgia. Finale pirotecnico con l’Aaron Copland di “Fanfare for the Common Man”, ma eseguita nella rivisitazione rock sulle tracce di Keith Emerson, Greg Lake e Carl Palmer, con gli scatenati soli di Paolo Lucini al digital Wind Synthesizer, del I flauto Marco Loppi e del I clarinetto, Gennaro Amato. Applausi scroscianti e il bis con Matteo Coltellacci, che ha trasformato il suo flicorno tenore nel principe Calaf, per continuare a guardare le stelle senza mai abbassare gli occhi. Abbraccio caloroso del pubblico, teatro illuminato, feluca e pennacchio in testa per la marcia d’ordinanza e il Canto degli italiani con una Ilaria Sicignano, finalmente apprezzata nella sua avvolgente tessitura vocale, con la banda che ha rappresentato la vera anima popolare del Risorgimento, sostenuta con passione dal nostro popolo, che si è ritrovato unito, al di là di ogni regionalismo, di ogni schieramento, proprio in musica composta da grandissimi: la musica aveva finalmente svegliato il popolo!
btr
dig
Total
0
Shares
Share 0
Tweet 0
Pin it 0
Olga Chieffi

Potrebbe interessarti anche
Leggi tutto
  • Concerti

Un ponte di note tra Romanticismo e Verismo

  • Olga Chieffi
  • Maggio 16, 2025
Leggi tutto
  • Concerti

Grubert, Pagliani, Picone: Violin reflections

  • Olga Chieffi
  • Maggio 16, 2025
Leggi tutto
  • Concerti

Jazz e pop al Martucci tra passato e futuro

  • Olga Chieffi
  • Maggio 12, 2025
Leggi tutto
  • Concerti

La padronanza retorica di Jacopo Sipari

  • Olga Chieffi
  • Aprile 18, 2025
Leggi tutto
  • Concerti

Tutto il dolore del mondo ai piedi della Croce

  • Olga Chieffi
  • Aprile 12, 2025
Leggi tutto
  • Concerti

Musica per il Giubileo della Speranza

  • Olga Chieffi
  • Aprile 12, 2025
Leggi tutto
  • Concerti

Quel “Signor fagotto” di Pietro Amato

  • Olga Chieffi
  • Aprile 3, 2025
Leggi tutto
  • Concerti

I segreti delle ance del Martucci

  • Olga Chieffi
  • Aprile 3, 2025
Articoli Recenti
  • 1
    Un ponte di note tra Romanticismo e Verismo
    • Maggio 16, 2025
  • 2
    Grubert, Pagliani, Picone: Violin reflections
    • Maggio 16, 2025
  • 3
    Le “voci” di Norma
    • Maggio 12, 2025
  • 4
    Suor Angelica, il Prigioniero e l’idea di “Kèpos”
    • Maggio 12, 2025
  • 5
    Jazz e pop al Martucci tra passato e futuro
    • Maggio 12, 2025
LEGGI ANCHE
  • Gilda Fiume: un soprano sopra le righe
    • Maggio 12, 2025
  • Dalla parte del cavallo: Die Walküre
    • Aprile 20, 2025
  • La padronanza retorica di Jacopo Sipari
    • Aprile 18, 2025
CATEGORIE
  • Arte (47)
  • Concerti (228)
  • Opera (64)
  • Sinestesie (59)
  • Teatro (49)
GRAFFIANDO di Olga Chieffi GRAFFIANDO di Olga Chieffi
  • T&C
  • Privacy Policy
Recensioni, musica, teatro, arte, danza, fotografia e spettacolo a cura di Olga Chieffi

Inserisci la chiave di ricerca e premi invio.

Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.Ok