GRAFFIANDO di Olga Chieffi GRAFFIANDO di Olga Chieffi
  • Arte
  • Concerti
  • Opera
  • Sinestesie
  • Teatro
  • CONTATTI

Archivio

  • Maggio 2025
  • Aprile 2025
  • Marzo 2025
  • Febbraio 2025
  • Gennaio 2025
  • Dicembre 2024
  • Novembre 2024
  • Ottobre 2024
  • Settembre 2024
  • Agosto 2024
  • Luglio 2024
  • Giugno 2024
  • Maggio 2024
  • Aprile 2024
  • Marzo 2024
  • Febbraio 2024
  • Gennaio 2024
  • Dicembre 2023
  • Novembre 2023
  • Ottobre 2023
  • Settembre 2023
  • Agosto 2023
  • Luglio 2023
  • Giugno 2023
  • Maggio 2023
  • Aprile 2023
  • Marzo 2023
  • Febbraio 2023
  • Gennaio 2023
  • Ottobre 2022
  • Settembre 2022
  • Luglio 2022
  • Maggio 2022
  • Gennaio 2022
  • Febbraio 2021
  • Gennaio 2020
  • Novembre 2019
  • Settembre 2019
  • Agosto 2019
  • Marzo 2019
  • Febbraio 2019
  • Gennaio 2019
  • Novembre 2018
  • Ottobre 2018
  • Settembre 2018
  • Agosto 2018
  • Gennaio 2018
  • Marzo 2017
  • Febbraio 2017
  • Dicembre 2016
  • Dicembre 2015
  • Novembre 2014
  • Luglio 2014
  • Aprile 2014
  • Ottobre 2013
  • Gennaio 2013
  • Novembre 2011
  • Ottobre 2011
  • Luglio 2011
  • Luglio 2009
  • Dicembre 2003

Categorie

  • Arte
  • Concerti
  • Opera
  • Sinestesie
  • Teatro
  • Arte
  • Concerti
  • Opera
  • Sinestesie
  • Teatro
  • CONTATTI
786 Likes
679 Followers
CONTATTI
GRAFFIANDO di Olga Chieffi GRAFFIANDO di Olga Chieffi
GRAFFIANDO di Olga Chieffi GRAFFIANDO di Olga Chieffi
  • Arte
  • Concerti
  • Opera
  • Sinestesie
  • Teatro
  • CONTATTI
  • Concerti

Il new tango di Galliano

  • Novembre 30, 2018
  • Olga Chieffi
Total
0
Shares
0
0
0

di OLGA CHIEFFI

Dopo l’eccezionale esibizione del Klassik Italian Swing Quartet, che ha rivelato il meraviglioso suono e la creatività del fisarmonicista Fabio Rossato, in splendido dialogo con Ivan Tibolla, con il suo tocco intenso che canta e non spreca neanche una nota, con il contrabbasso di Ivano Avesani, e con il violino classico di Gunther Sanin, che nell’improvvisare, mantiene una sua cifra che lo contraddistingue, fatta di un andamento viscerale, ma elegante, domani sera ritornerà nel nostro massimo Richard Galliano. Trentadue anni di carriera per Richard Galliano, alle ore 20, risalirà sul palcoscenico del Teatro Verdi, dopo quell’indimenticabile concerto, che aprì la prima edizione degli Incontri Internazionali della musica, Italia-Francia, in compagnia di Enrico Pieranunzi e Martial Solal, in un massimo strapieno, sin sul palcoscenico, ripercorrerà la sua vita artistica “battezzata” da Astor Piazzolla, che per molti aspetti scorse in lui una sorta di continuatore del processo di modernizzazione della fisarmonica e bandoneon. Lo stesso Piazzolla incoraggiò Galliano a rendere contemporaneo un genere come il “Musette”, che altro non è se non l’incontro tra la tradizione popolare italiana e quella francese, uno scavare nelle radici di questa musica che sta al tango argentino e alla musica blues e folk americana. Nostalgia e integrazione fuse per elaborare un nuovo stile e suoni aderenti alle mutate condizioni di vita, conseguenze di emigrazione e sradicamento. Galliano, assieme ai suoi musicisti, riesce a evocare e creare immagini, con fervido umore e sentimento, di una toponomastica parigina che abbraccia musica, tradizione, sogni e nostalgie.


La Senna scorre attraverso la sua musica, testimone oculare di anime jazz riparate a Parigi, di fumosi club tzigani, di attori e scrittori persi nella loro arte e vita. Il fisarmonicista spazierà tra diverse pagine di Piazzolla, immancabile il brano che lo lanciò come suo pupillo “Tango pour Claude”.


Amava ripetere, Astor Piazzolla che tra la fisarmonica e il bandoneon c’è la stessa differenza che passa tra un limone e un’arancia: per il grande musicista argentino lo strumento di noi italiani era effervescente, acuto, allegro, al contrario dell’interprete privilegiato del tango, segnato da un’aura di malinconia. Piazzolla incontrò Richard per la prima volta intorno al 1980 in un concerto all’Olympia e l’unica cosa che gli rimproverò fu unicamente di non suonare il bandoneon. Domani sera, Richard Galliano, ci regalerà un consistente portrait di Astor Piazzolla, musica segnata da momenti regolarmente in bilico – dato caratterizzante della musica argentina – fra un lirismo allentato e dolente, talora fino alla rarefazione, e picchi di alta drammaticità e forza penetrativa, pagine che fanno parte del sentire di tutti noi, il cui segreto è completamente svelato nella loro introduzione, in cui il pubblico rimane incantato, proprio nel suo non offrirgli troppo facili, e in fondo rassicuranti, appigli transtilistici, ma calandole in un ideale momento di sintesi tra i molteplici rimandi che il musicista intende riecheggiare nel suo stile. Stile alla cui riuscita non sono ovviamente estranei uno spiccato senso della tradizione jazzistica, simbolo del suo personale viaggio, alla scoperta di due fortissimi radici popolari, quella argentina e quella nero-americana, di cui il tango di Piazzolla si nutre e trae quel profilo così marcato.

La ricchezza dell’apparato tematico delle opere di Piazzolla, sarà vivificato dal cimento e dall’invenzione del fisarmonicista, nonché dalla propensione trasparente per un eloquio diretto, in cui la perizia strumentale prevarrà sullo scavo concettuale e sulla transidiomicità del repertorio tematico, la forza propulsiva del sentire argentino, quella ripetizione ossessiva in progressione, di alcuni temi, quasi a voler significare che il normale spettatore deve ascoltare più volte quella particolare espressione musicale prima di poterla gustare, simbolo di quel popolo che si è messo finalmente in moto, in “Viaggio”, con la sua musica, il suo simbolo, il “Mito” del tango che allora nasceva.

Total
0
Shares
Share 0
Tweet 0
Pin it 0
Olga Chieffi

Potrebbe interessarti anche
Leggi tutto
  • Concerti

Un ponte di note tra Romanticismo e Verismo

  • Olga Chieffi
  • Maggio 16, 2025
Leggi tutto
  • Concerti

Grubert, Pagliani, Picone: Violin reflections

  • Olga Chieffi
  • Maggio 16, 2025
Leggi tutto
  • Concerti

Jazz e pop al Martucci tra passato e futuro

  • Olga Chieffi
  • Maggio 12, 2025
Leggi tutto
  • Concerti

La padronanza retorica di Jacopo Sipari

  • Olga Chieffi
  • Aprile 18, 2025
Leggi tutto
  • Concerti

Tutto il dolore del mondo ai piedi della Croce

  • Olga Chieffi
  • Aprile 12, 2025
Leggi tutto
  • Concerti

Musica per il Giubileo della Speranza

  • Olga Chieffi
  • Aprile 12, 2025
Leggi tutto
  • Concerti

Quel “Signor fagotto” di Pietro Amato

  • Olga Chieffi
  • Aprile 3, 2025
Leggi tutto
  • Concerti

I segreti delle ance del Martucci

  • Olga Chieffi
  • Aprile 3, 2025

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Recenti
  • 1
    Un ponte di note tra Romanticismo e Verismo
    • Maggio 16, 2025
  • 2
    Grubert, Pagliani, Picone: Violin reflections
    • Maggio 16, 2025
  • 3
    Le “voci” di Norma
    • Maggio 12, 2025
  • 4
    Suor Angelica, il Prigioniero e l’idea di “Kèpos”
    • Maggio 12, 2025
  • 5
    Jazz e pop al Martucci tra passato e futuro
    • Maggio 12, 2025
LEGGI ANCHE
  • Gilda Fiume: un soprano sopra le righe
    • Maggio 12, 2025
  • Dalla parte del cavallo: Die Walküre
    • Aprile 20, 2025
  • La padronanza retorica di Jacopo Sipari
    • Aprile 18, 2025
CATEGORIE
  • Arte (47)
  • Concerti (228)
  • Opera (64)
  • Sinestesie (59)
  • Teatro (49)
GRAFFIANDO di Olga Chieffi GRAFFIANDO di Olga Chieffi
  • T&C
  • Privacy Policy
Recensioni, musica, teatro, arte, danza, fotografia e spettacolo a cura di Olga Chieffi

Inserisci la chiave di ricerca e premi invio.