Domani alle ore 11, nella sala Giunta di Palazzo di Città, verranno illustrate le due opere del compositore e il concerto che saluterà la prima esecuzione assoluta, il 21 gennaio negli spazi della Pinacoteca Provinciale, promosso dall’Associazione Culturale Emiolia, presieduta dal controtenore Pasquale Auricchio.
di OLGA CHIEFFI
Riprende il nuovo anno con la Salerno Barocca dell’ Associazione Culturale Emiolia, che prende il nome dalla figura simbolo del mutamento ritmico, presieduta dal controtenore Pasquale Auricchio. La musica afferra il presente, lo ripartisce e ci costruisce un ponte che conduce verso il tempo della vita. Colui che ascolta e colui che canta vi ci trova un amalgama perduto di passato, presente e futuro.
Su questo ponte, finchè la musica persiste, si andrà avanti e indietro. E’ su questo assunto che il compositore Francesco Aliberti ha composto Sei Sonate a solo per Violino e Basso op.4 e Sei Sonate a tre nello stile da chiesa per due violini e Basso, edite dalla casa Armelin Musica di Padova, che verranno illustrate alla stampa domani alle ore 11, nella sala Giunta di Palazzo di Città, alla presenza del delegato alla cultura Ermanno Guerra e del consigliere Antonia Willburger, unitamente al concerto che saluterà la prima esecuzione assoluta, dell’intera op.4, con Ilario Ruoppolo al violino e Matteo Parisi al cello, il 21 gennaio negli spazi della Pinacoteca Provinciale, nel corso di un evento che vanta il patrocinio morale del Comune e della Provincia di Salerno, nonché la collaborazione dell’Associazione Culturale BSide presieduta da Anthes Aliberti e di Collezione Bartoccini.
Presentare sonate barocche con basso continuo nel 2023 può sembrare anacronistico, ma sono dell’avviso che il tempo dell’arte sia circolare. Non c’è progresso, ci sono orizzonti poetici che superano il tempo convenzionale cronologico, condivisibili o meno, ma sempre veri e attuali. Parafrasando Benedetto Croce possiamo affermare che l’arte è sempre contemporanea, al di là della collocazione cronologia dell’ opera. Questo vale per le opere del passato che vivono nel presente, ma anche per opere del presente che godono della luce del passato, senza per questo pretendere una restaurazione. Alla maniera hegeliana, la storia è un andare avanti che riprende il passato e lo porta con sé in un eterno presente che è anche futuro. Queste sonate rappresentano pertanto una declinazione ulteriore dei modelli della sonata da chiesa di Corelli, della suite strumentale, delle invenzioni melodiche ed espressive di Handel e Bach, ma chi conosce l’autore potrà individuare ben altri spunti che verranno approfonditi nel corso di questo incontro.