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Le quattro giornate del Professional Ballet

  • Maggio 29, 2023
  • Olga Chieffi
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Dal 31 maggio al 3 giugno al teatro delle Arti è di scena la danza con la maestra Pina Testa. Quattro ballerine al passo d’addio, Giada D’Ambro, Maria Teresa Fiorillo, Cristina Nappi, Anna Maria Natella

di OLGA CHIEFFI

I quarantacinque anni della scuola di danza di Pina Testa, saranno festeggiati in quattro giornate dedicate interamente a quest’arte. Da mercoledì a sabato al Teatro delle Arti alle 19.30 si consumeranno le quattro giornate del Professional Ballet, quattro date per altrettante giovani allieve che diventano protagoniste assolute della scena. La scuola, tra le più longeve della città, festeggia 45 anni di attività. Per l’occasione, mentre una squadra di oltre 30 professionisti ha messo in piedi le quattro serate, si esibiscono oltre 200 danzatori, tra allievi e primi ballerini ospiti.
 
«È stato un anno molto intenso, in cui i nostri allievi hanno lavorato tanto, non solo in sala, ma anche sul palcoscenico, con spettacoli, stage con maestri ospiti, rassegne. Alcune delle allieve che danzeranno il loro passo d’addio hanno già lavorato come professioniste in cartelloni teatrali di alto livello, distinguendosi per capacità e professionalità. Questa è la soddisfazione più grande per chi studia danza: essere in grado di salire sul palcoscenico da professionista. Ed è questo quello che cerchiamo di insegnare a tutti gli allievi, con l’augurio che sappiano salire da protagonisti anche sul palcoscenico della loro vita», dice la direttrice Pina Testa. La danza è nata con l’uomo, arte del gesto accompagnato da suoni: alla fine del Cinquecento, ha assunto una forma teatrale e si è ridefinita balletto. Da allora, in modi diversi e mutando tecniche e costumi, si è imposta come spettacolo universale, comprensibile a tutti. Il balletto ha toccato i suoi maggiori successi nell’Ottocento, come espressione del movimento romantico, nel trionfo delle punte e del tutù. Nel secolo breve e nel nostro nuovo millennio, la danza moderna è cresciuta fino a contendere  pubblico e spazi al balletto classico. Pina Testa e le sue Maestre, unitamente a tutti i ballerini, ci inizieranno a questo linguaggio andando su è giù come su di un ponte poiché le arti afferrano il presente, lo ripartiscono e ci costruiscono un ponte che conduce verso il tempo della vita.
 
Il pubblico e chi si esibisce Il pubblico e coloro che si esibiscono vi ci trovano un amalgama perduto di passato, presente e futuro. Su questo ponte, finchè la danza e le altre arti  persisteranno, si andrà avanti e indietro. Quattro quadri per mettere in mostra la tecnica classica a partire dai corsi preparatori a tempo di Waltz, per poi passare a una fantasia “Tre americani a Parigi” e finire con Encanto, affiancati dalla Compagnia dell’Arte. La seconda giornata il 1 giugno, inizierà con un medley dedicato all’opera lirica per il tecnico, fino al IV libero, per passare quindi al Don Quijote di Ludwig Minkus e una Spagna popolata di individui gioiosi e solari, una versione ballettistica del Don Chisciotte, lontanissima dalle complessità del romanzo e dalla tragicità del protagonista di Cervantes, qui ridotto quasi a un comprimario, divenne dunque una storia di gente comune impegnata nella ricerca di una felicità quotidiana. Pas de deux altamente virtuosistico con Kitri che sarà Cristina Nappi e Basilio Marco Protano.
 
Seguirà Napoli, o il pescatore e la sua sposa Napoli, o il pescatore e la sua sposa di August Bournonville su musica di Holger Simon Paulli, Edvard Helsted, Niels Wilhelm e Hans Christian Lumbye, che vedrà Teresina interpetrata da Teresa Fiorillo e Gennarino da Davide Raimondo nell’esplosione di una città eternamente in palcoscenico. 2 giugno dedicato le linee e le allucinazioni della danza contemporanea, l’energia senza tempo del musical come Grease, Chicago, la grinta dell’hip hop, la raffinatezza del modern, tra Reckless e Voyage.
 
Giornata finale con i corsi superiori impegnati nel tecnico con Le Corsaire  di Adolphe Adam e il Grand pas Classique. Annamaria Natella si diploma con Ferdinando De Filippo nei Grand pas classique: un banco di prova per le più celebri ballerine, il balletto classico puro. E poi, con Davide Guzzo sarà Manon: l’ultimo dei balletti narrativi, in cui il racconto è affidato ad una danza fortemente espressiva, lontana dai canoni accademici. Infine Giada D’Ambro, che, prima con Davide Guzzo, interpreta Le corsaire, balletto in cui l’ambientazione esotica ed orientale non compromette la purezza della tecnica accademica, e poi, accompagnata da Ferdinando De Filippo, sarà il sensuale Odile, in cui la partitura di Petr Il’ic Cajkovkij  crea una situazione fonica che si traduce in un clima di allucinazione e di magia è il maleficio del Cigno Nero e del mago Rothbart su cui inanellarà le sue variazioni, fino alla Coda e i virtuosismi dei 32 fouettes. Quattro giornate nel segno di quella danza che ci attira verso ciò che sopravvive e persiste come risorsa culturale e storica, capace di resistere, turbare, interrogare la presunta unità del presente.
Gli insegnanti, coreografi e assistenti: Monica Micali, Sonia Saggese, Simona Dipierri, Sara Forte, Davide Raimondo, Maria Sansone, Antonio Iavarone, Axel Palombo, Grazia De Santis e… La danza, un amore grande e unico che si tramanda di madre in figlia: Fortuna, secondogenita dell’étoile Testa sarà in scena, sempre al Delle Arti, il 29 giugno con il saggio del suo Professional Ballet; Elena, terzogenita, si cimenta per la prima volta alle coreografie con le allieve della mamma.
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