GRAFFIANDO di Olga Chieffi GRAFFIANDO di Olga Chieffi
  • Arte
  • Concerti
  • Opera
  • Sinestesie
  • Teatro
  • CONTATTI

Archivio

  • Luglio 2025
  • Giugno 2025
  • Maggio 2025
  • Aprile 2025
  • Marzo 2025
  • Febbraio 2025
  • Gennaio 2025
  • Dicembre 2024
  • Novembre 2024
  • Ottobre 2024
  • Settembre 2024
  • Agosto 2024
  • Luglio 2024
  • Giugno 2024
  • Maggio 2024
  • Aprile 2024
  • Marzo 2024
  • Febbraio 2024
  • Gennaio 2024
  • Dicembre 2023
  • Novembre 2023
  • Ottobre 2023
  • Settembre 2023
  • Agosto 2023
  • Luglio 2023
  • Giugno 2023
  • Maggio 2023
  • Aprile 2023
  • Marzo 2023
  • Febbraio 2023
  • Gennaio 2023
  • Ottobre 2022
  • Settembre 2022
  • Luglio 2022
  • Maggio 2022
  • Gennaio 2022
  • Febbraio 2021
  • Gennaio 2020
  • Novembre 2019
  • Settembre 2019
  • Agosto 2019
  • Marzo 2019
  • Febbraio 2019
  • Gennaio 2019
  • Novembre 2018
  • Ottobre 2018
  • Settembre 2018
  • Agosto 2018
  • Gennaio 2018
  • Marzo 2017
  • Febbraio 2017
  • Dicembre 2016
  • Dicembre 2015
  • Novembre 2014
  • Luglio 2014
  • Aprile 2014
  • Ottobre 2013
  • Gennaio 2013
  • Novembre 2011
  • Ottobre 2011
  • Luglio 2011
  • Luglio 2009
  • Dicembre 2003

Categorie

  • Arte
  • Concerti
  • Opera
  • Sinestesie
  • Teatro
  • Arte
  • Concerti
  • Opera
  • Sinestesie
  • Teatro
  • CONTATTI
786 Likes
679 Followers
CONTATTI
GRAFFIANDO di Olga Chieffi GRAFFIANDO di Olga Chieffi
GRAFFIANDO di Olga Chieffi GRAFFIANDO di Olga Chieffi
  • Arte
  • Concerti
  • Opera
  • Sinestesie
  • Teatro
  • CONTATTI
  • Teatro

Il Veneto tragicomico di Andrea Pennacchi

  • Marzo 27, 2023
  • Gemma Criscuoli
Total
0
Shares
0
0
0

Trionfo assoluto alla sala Pasolini della pièce “Pojana e i suoi fratelli”, con l’attore che, accompagnato dalla lapstick di Gianluca Segato e dalla chitarra di Giorgio Gobbo, ha anche spaziato tra proprie canzoni e il riarrangiamento di brani memorabili, come “Sweet dreams” degli Eurythmics

di GEMMA CRISCUOLI

Se è vero che ogni storia ha alla base un trauma, nessuno può competere con i Veneti. Come diavolo sbarazzarsi dell’etichetta di terroristi dopo il tanko a Piazza San Marco nel 1997? È scomodamente vicino il contesto narrato da Andrea Pennacchi in “Pojana e i suoi fratelli”, lo spettacolo caldamente applaudito dal pubblico della Sala Pasolini. Accompagnato dalla lapstick di Gianluca Segato e dalla chitarra di Giorgio Gobbo, che ha spaziato tra proprie canzoni e il riarrangiamento di brani memorabili, come “Sweet dreams” degli Eurythmics, il protagonista guida gli spettatori tra figure grottesche, che compiono scelte estreme e che, nei toni della commedia nera, non sanno lasciarsi alle spalle un antico bisogno di sangue e di caos. Come sempre avviene, è la quotidianità, l’ordinario il terreno da cui nasce ciò che vuole tralignare e lasciare un segno oscuro: Fossaragna, da cui partì l’azione dei cosiddetti Venetisti, è celebre per il rabosello, un vino adatto agli “esperti di metanolo” che stordisce a tal punto il malcapitato bevitore che lo si ritrova facilmente in un fosso senza un rene.

Alla memorabile sagra della carne di cavallo, il parroco che, allo scoccare della mezzanotte, canta “Io vagabondo” tra fuochi d’artificio offre uno spettacolo a cui il giovane Pennacchi non avrebbe mai rinunciato. Eppure, proprio da quella tranquilla località è venuto l’orgoglio secessionista che ha fatto proseliti, nel 2014, a Casale di Scodosia. Il veneto, ma sarebbe più corretto dire l’italiano medio, anzi, l’essere umano tout court, ha un unico obiettivo : ridurre tutto al proprio egoismo e guai a chi la pensa diversamente. Ecco allora che il Pojana, alla caduta del governo Conte, si chiede “Cosa cazzo c’entro io con l’inno di Mameli in spiaggia al Papeete?”. Se l’indipendenza, seconda per importanza ai soli sghei, è tradita, la lega può anche andare a farsi benedire : quel recinto che è la mente dell’arido non tollera cedimenti sulla via del possesso e dell’autoaffermazione astiosa. I numerosi Pojana in giro per il mondo credono, dopotutto, che nulla sia cambiato, da quando i Sapiens Sapiens ammazzarono i Neanderthal (pochi esemplari sopravvivono soltanto nelle osterie di Rovigo), si passò al furore sbavante dei Teutoni per poi giungere agli anni di piombo: o schiacci o sei schiacciato, come ben sa Franco Ford, che acquista dieci fucili a pompa a difesa del suo patrimonio e solo a causa di una pessima mira evita l’uccisione dei lavoranti, giunti a reclamare lo stipendio in un momento di crisi.

Il problema è che non ci si può fidare neppure degli anziani : la maestra Vittorina, a Vigosbrase sul Brenta, commette una serie di omicidi, dimostrando che anche a settant’anni l’energia non manca. Esistono, tuttavia, individui contro i quali “anche gli dei lottano invano”, perchè non sanno chi sono, ma creano danni a iosa : i mona, coloro che fanno del male nuocendo in primo luogo a se stessi. Ecco perché Tonon, il più grande esperto di veleno per topi, acquista una ditta di catering uccidendo una serie di clienti di alto rango : se il mona che s’incontra per strada è un flagello, di cosa sarà capace quello che ha un potere? La carrellata di personaggi si conclude con Edo, il security che ha sempre sognato di sbirciare minigonne occupandosi del servizio d’ordine e che si trova con un morto sulla coscienza in una festa a Jesolo, proprio quando Alvise gli raccomandava, tenendo d’occhio i bagni, di “portare pace in questo puttanaio”. La fragilità irrisolta di Edo, la semplicità dei suoi ragionamenti, il vano tentativo di far tacere la sua voglia di imporsi diventano un monito : bisogna guardarsi dal buio nell’anima che si attribuisce sempre frettolosamente ad altri e che invece attende anche in noi di risvegliarsi.

Total
0
Shares
Share 0
Tweet 0
Pin it 0
Gemma Criscuoli

Potrebbe interessarti anche
Leggi tutto
  • Teatro

Il sogno sulle punte di Don Quixote

  • Olga Chieffi
  • Maggio 20, 2025
Leggi tutto
  • Teatro

L’Orchestra San Carlo: linee guida per la nomina del nuovo Sovrintendente

  • Olga Chieffi
  • Gennaio 27, 2025
Leggi tutto
  • Teatro

Titizè, la festa dei sensi

  • Gemma Criscuoli
  • Dicembre 1, 2024
Leggi tutto
  • Opera
  • Concerti
  • Teatro

Il ritorno del critico musicale “ben temperato”

  • Olga Chieffi
  • Ottobre 24, 2024
Leggi tutto
  • Sinestesie
  • Concerti
  • Teatro

Oltre il binario: Un petit train de plaisir

  • Olga Chieffi
  • Luglio 19, 2024
Leggi tutto
  • Teatro

Roberto Bolle: ritorno al Ravello festival

  • Olga Chieffi
  • Luglio 1, 2024
Leggi tutto
  • Teatro

Arturo Cirillo: e col mio naso io tocco

  • Olga Chieffi
  • Febbraio 15, 2024
Leggi tutto
  • Teatro

Muhammad Alì e San Bernardino da Siena

  • Olga Chieffi
  • Febbraio 7, 2024
Articoli Recenti
  • 1
    Nel segno del flauto con Arimany e Sanchez
    • Luglio 17, 2025
  • 2
    Anna Pirozzi e Vincenzo Costanzo voci d’oro a Varna
    • Luglio 14, 2025
  • 3
    E’ il momento del Festival Internazionale di Mezza Estate
    • Giugno 29, 2025
  • 4
    Vincenzo Costanzo è Maurizio di Sassonia a Tolosa
    • Giugno 20, 2025
  • 5
    Amii Stewart e il violino contaminato di Alessandro Quarta
    • Giugno 14, 2025
LEGGI ANCHE
  • Ermonela Jaho: The nearness of you
    • Giugno 12, 2025
  • The indispensable Ermonela Jaho
    • Giugno 8, 2025
  • Mahler e Brahms: paesaggi interiori
    • Giugno 3, 2025
CATEGORIE
  • Arte (47)
  • Concerti (235)
  • Opera (66)
  • Sinestesie (59)
  • Teatro (50)
GRAFFIANDO di Olga Chieffi GRAFFIANDO di Olga Chieffi
  • T&C
  • Privacy Policy
Recensioni, musica, teatro, arte, danza, fotografia e spettacolo a cura di Olga Chieffi

Inserisci la chiave di ricerca e premi invio.

Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.Ok