Successo di critica e pubblico per la cantante che ha stregato il palaSele di Eboli dove è tornata dopo un lustro. Trentasette titoli per una serata in cui sono stati messi sul tavolo tanti temi importanti dalla pace alla salvaguardia del pianeta.
di MANUELA MARTINO
“Il primo passo sulla luna” è stato senza ombra di dubbio quello che ci ha portati a fare Laura Pausini in questa due giorni di concerti in Campania, promossi dalla Anni ’60 produzioni. Dopo un lustro è ritornata al Palasele di Eboli, per festeggiare i suoi 30 anni di carriera, a detta sua la regione a cui è particolarmente legata e dove si sente particolarmente connessa ogni volta che si esibisce
Un mix di emozioni ha avvolto il palazzetto, raccogliendo tutte le fasce d’età in canzoni e monologhi sui temi più incisivi degli ultimi mesi. Dal ‘93, l’anno della vittoria a Sanremo, la cantante ha raccontato avvenimenti della sua vita in testi diventati poi un “must” per i suoi fan. Non solo canzoni, martedì sera, ma la cantante, attraverso i suoi testi ha affrontato tematiche importanti quali: la violenza sulle donne, l’amore in tutte le sue forme, la pace nel mondo e ultimo ma non meno importante il compito che abbiamo di salvaguardare il pianeta. Tutto il concerto prende ispirazione dalla canzone “Il primo passo sulla luna” Una storia di legami e prospettive, di vicinanze e distanze incolmabili. Calata in un suono energico, con un bel groove elettronico, Laura accende i riflettori su un’amicizia interrotta per divergenza di idee, quando si giudica fermandosi al proprio pensiero senza la volontà di trovare una soluzione. Tutto finisce perché è più facile fare un passo sulla luna che incontrarsi a metà strada. Non solo la luna ma anche “Un buono inizio”, molto più di un brano, una dichiarazione di intenti potente e viscerale, supportata da una scrittura moderna e incalzante.
Dentro c’è tutta la luce e la speranza che ogni nuovo inizio porta con sé, e la consapevolezza che in un mondo in costante cambiamento anche le cicatrici servono per volare meglio, per andare a vedere cosa c’è dopo, senza sedersi sul passato. Un buon inizio è una fotografia di tutto ciò che ha portato Laura fino al compimento di 30 anni di carriera. Presentata il 27 febbraio durante la maratona New York, Madrid e Milano. E, ancora, Zero: un brano che apre la strada al viaggio che Anime Parallele propone, nel suo nuovo progetto. L’atto zero di “Anime Parallele” è il canto liberatorio di una donna consapevole delle proprie esigenze, che sceglie di volersi bene e non accontentarsi più, sfidando la paura di affrontare l’ignoto a colpi di nuove emozioni ed esperienze segnanti.
A sostenere le liriche una ritmica pop-dance salda ed esplosiva, come esplosivo è il messaggio lanciato, perché nelle emozioni non ci sono mezze misure e un secondo sprecato è un secondo perso. Con Anime Parallele, poi, Laura traccia le linee rette di vite diverse tra loro che, senza incrociarsi necessariamente, sono attratte l’una all’altra da un’energia purissima, una connessione magica e speciale. La melodia, squisitamente pop, è un invito a gran voce a percorrere la traiettoria della vita senza perdere il contatto con gli altri. o ripensato al mio primo tour dopo il Sanremo de La Solitudine. Di colore in colore il palco come le stagioni della vita: il passato ha il colore rosso perché è passione”. Poi arriva il presente che è blu con arrangiamenti più contemporanei mentre il verde declina il futuro. Il brano “Io Sì” è dedicato a tutte le donne che hanno subito o subiscono violenza e in particolare a Michelle e Giulia. L’impegno per l’ambiente è testimoniato da Sorella Terra: sul palco con Laura ci sono danzatori con enormi ventagli rossi che paiono farfalle e con le luci fanno effetto pois. “La nostra terra è in stato di crisi – dice Laura Pausini – perché ogni giorno tutti noi sbagliamo, inquiniamo l’aria, riempiamo la terra di rifiuti e abusiamo di comportamenti tossici. Il risultato? I ghiacciai si sciolgono, gli animali si estinguono e le foreste spariscono. Abbiamo un solo pianeta e la sua salvezza dipende da noi”. A rafforzare il messaggio sul videowall scorrono immagini apocalittiche”.
Poi, il pensiero vola alla Pace che viene invocata da tutti i palchi, che sono da sempre quei luoghi privilegiati da dove tentare l’impossibile. In questi giorni così duri, con tanti focolai la cantante di Solarolo anche dal palaSele ha riflettuto con noi su quale possa essere il ruolo dell’artista, di chi lavora nel mondo dello spettacolo. Per qualcuno dovrebbe continuare a vivere, non incurante di quanto accade, ma con la voglia di elargire gioia ai suoi fan. Bisogna continuare a inseguire i sogni con forza, vivere senza fermarci, ma con grande consapevolezza: “Non dimenticandoci di loro e cercando di aiutarli ognuno di noi nel modo più vero e sincero che può. Cercando anche di continuare a sognare e ad essere forti. E per molti di noi, per farlo, ci vuole musica. Peace“.